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![]() Tweet AMOUR COURTOIS (amor cortese). Ideologia del mondo tardomedievale consistente in un amore ideale e raffinato (fin'amour), in virtù del quale la donna esercita sull'amato una funzione nobilitante. Codificato nel XII secolo nell'opera De Amore di Andrea Cappellano, era sorto originariamente come una concezione puramente letteraria, adattamento medievale dell'ovidiana ars amandi, ma divenne nella società aristocratica del tempo un fatto di costume, in netta contrapposizione con l'amore cavalleresco, esistente tra persone di uguale condizione sociale. L'amante borghese con la rigida osservanza delle regulae, imposte dallo stesso dio d'Amore, si impegna a seguire e rispettare il vassallaggio che la dama gli impone come una sorta di servizio amoroso (militia amoris). L'amore è inteso come un'arte che purifica il selvaggio desiderio dell'uomo, plasmandone le passioni. La donna, consapevolmente ribelle contro la società dominante, ne sovverte l'ordine sedendo negli scranni più alti delle corti d'amore, dove, nella finzione dei poeti medievali e dei lirici provenzali, si disputano e risolvono controversie amorose. L'amor cortese è celebrato in poesia e in prosa nelle opere della maggior parte degli autori medievali, compresi Dante Alighieri e Chrétien de Troyes. Il termine fu usato per la prima volta nel 1883 dal filologo francese Gaston Paris e interpretato poi nei vari modi di culto della castità, gioco amoroso, invenzione poetica o rifugio dell'adulterio. |
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